Collaudo dei getti

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Test di Resistenza alla Corrosione

I tentativi di simulare la resistenza alla corrosione ambientale a lungo termine per la maggior parte dei prodotti sono molto difficoltosi, indipendentemente dal materiale di cui sono costituiti.

Recentemente si è scoperto che un semplice test, escogitato dalla DuPont Company negli anni ’80 per valutare i rivestimenti protettivi utilizzati negli elementi di fissaggio filettati negli impianti chimici, è in grado di dare la migliore correlazione con l’esposizione reale delle superfici delle leghe di zinco, siano esse non rifinite oppure rivestite. Durante il test, i pezzi sono esposti ad un’umidità relativa costante del 100% a 50°C, e nebulizzati settimanalmente con una soluzione acquosa costituita per l’1% da cloruro di sodio più l’1% da solfato di sodio. Ciò che più differenzia il metodo DuPontdai vari metodi ASTM menzionati di seguito, è la dimostrazione che esso offre un’ottima correlazione con l’esposizione esterna a lungo termine nei siti costieri ed industriali. Come regola di massima un mese di test DuPont equivale, in termini di tasso e tipo di corrosione, ad un anno d’esposizione in un sito d’impianto per la produzione di clorofluorocarburi lungo la costa del golfo in Texas, o a circa due anni presso un sito industriale più interno, come a Wilmington, Delaware, od a Louisville, Kentucky.

La nebbia salina, il test di corrosione più comunemente usato, è ad oggi generalmente riconosciuto come non in grado di correlarsi con le situazioni reali. Esso tende a rendere i risultati notevolmente più pessimistici per lo zinco e le sue leghe, se confrontati con altri metalli. Ad ogni modo, il test in nebbia salina a caldo specificato dalla ASTM B117 è ancora il test di corrosione accelerata utilizzato più comunemente.

Si ritiene che i test di corrosione ciclica che includono un ciclo di nebbia salina, umidità ed asciugatura simili all’ASTM G85 (come l’Annex A5) diano una migliore correlazione con il caso reale rispetto al test di sola nebbia salina, anche se sono ben lontani dal test DuPont.

I test di nebbia salina ed i test ciclici hanno il vantaggio d’essere più brevi rispetto al DuPont, con una maggiore utilità per il controllo qualitativo. In ogni caso, questo è forse il loro utilizzo migliore, poiché non sono in grado di restituire delle predizioni affidabili riguardo al comportamento dei diversi rivestimenti.

I prodotti che non sono destinati ad un utilizzo esterno, ma che possono essere soggetti ad un’elevata umidità (come ad esempio le attrezzature di bagni e cucine) sono testati forse in modo migliore per mezzo di un test d’umidità ciclico come l’ASTM D 1735.

Quando i getti devono essere esposti a condizioni ambientali non naturali, può essere necessario escogitare dei test speciali per determinare la resistenza a corrosione, specialmente nel caso in cui uno o più costituenti dell’ambiente sono riconosciuti essere aggressivi per la lega di zinco o possono avere effetti non ancora registrati in precedenza (e quindi non facilmente prevedibili).

Riferimento 2