Leghe di Zinco da Pressofusione

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Impatto Ambientale

Aspetti Relativi alla Salute

Lo zinco è essenziale alla vita: è risaputo che un notevole numero di problemi di salute è riconducibile a carenza di zinco nel corpo piuttosto che ad un suo eccesso.

Lo zinco ha un ruolo vitale per una crescita sana: la sua funzione è quella di controllare gli enzimi che operano il rinnovo delle cellule del nostro corpo. Un livello adeguato di zinco nel corpo umano può essere mantenuto grazie all’assunzione quotidiana di circa 10-20mg. Tale dose è solitamente ottenuta mediante una dieta bilanciata che comprende carne, pesce e verdure anche se queste ultime contengono quantitativi inferiori ed in forma meno facilmente disponibile.

La carenza di zinco porta al sottosviluppo ed a diverse malattie del sangue e della pelle.

Lo zinco favorisce la guarigione delle ferite e delle eruzioni cutanee, e per questo è generalmente impiegato in una moltitudine di pomate e cerotti adesivi.

Gli elementi presenti nelle leghe di zinco come l’alluminio, il rame ed il magnesio possono essere anch’essi considerati sicuri. Soltanto l’alluminio è dannoso per il corpo umano in piccole quantità, ma l’estesa diffusione e l’ampio utilizzo di questo materiale, senza che per questo si verifichino problemi di salute diffusi, dimostra che esso non si diffonde facilmente nel corpo.

Alcune delle impurità menzionate nelle specifiche delle leghe di zinco, come il cadmio ed il piombo, sono considerate tossiche anche se è opportuno considerare che sono mantenute a livelli molto bassi. In effetti, i livelli di questi elementi nelle leghe di zinco sono probabilmente inferiori rispetto a quelli contenuti in molti altri materiali nei quali il loro possibile impiego non è neppure accennato.

Energia

Lo zinco richiede un basso/moderato quantitativo d’energia, sia per la sua estrazione che per la sua fusione.

L’energia richiesta per trasformare la lega di zinco in un getto è teoricamente davvero molto bassa, ma nella pratica corrente varia da 10 a 30GJ/tonnellata. E’ comparabile all’energia utilizzata nello stampaggio ad iniezione ed è inferiore rispetto a quella richiesta dalla pressofusione dell’alluminio. C’è chiaramente spazio per un miglioramento, se i costi energetici dovessero aumentare ulteriormente.

Nell’industria automobilistica il peso di un componente è importante in termini di consumo energetico, poiché esso determina l’impiego di una certa quantità di carburante. Lo zinco è ovviamente sfavorevole, a causa della sua elevata densità, ma l’ottimizzazione nel design del getto può significativamente compensare questo svantaggio

Lavorazione

Gli aspetti ambientali riguardo all’approvvigionamento delle materie prime sono molti e variabili, così come lo sono quelli connessi alla trasformazione di questi materiali in prodotti finiti.

Nella produzione dello zinco, alcuni degli aspetti più importanti sono correlati con la presenza degli altri elementi che si trovano nei minerali naturali. Le emissioni di questi materiali nelle miniere e negli impianti di smaltimento sono monitorate in modo accurato per assicurare che rimangano entro limiti accettabili. Fino ad oggi, dal punto di vista ambientale, la produzione di zinco non ha denotato nessuna problematica in più rispetto alla maggior parte degli altri metalli, e non vi è ragione per supporre che l’approvvigionamento di zinco sia minacciato da simili questioni per quanto si possa prevedere in futuro.

La fusione delle leghe di zinco è rimarcabile per la sua pulizia e la mancanza d’emissioni nocive; inoltre, la maggior parte degli scarti di processo è riciclata all’interno della fonderia di pressofusione.

Riciclaggio

Le leghe di zinco da pressofusione possono essere rifuse e riutilizzate più volte senza deteriorare le proprie caratteristiche, a condizione che non siano pesantemente ossidate o contaminate da elementi dannosi. In fonderia è normale limitare l’utilizzo di materiale rifuso a circa il 50%, ma questo consente l’utilizzo completo dello scarto di processo (come ad esempio i canali di colata), portando al minimo spreco di materiale. In effetti, l’unico scarto di zinco di cui il fonditore ha bisogno di sbarazzarsi è la scoria che si forma sul metallo fuso, e talvolta qualche sfrido di lavorazione meccanica. La quantità di materiale interessata è circa il 5% o meno del peso del getto prodotto. Tutto questo materiale ha un notevole valore residuo ed alla fine è lavorato per essere convertito in prodotti commerciabili, come la polvere di zinco e l’ossido di zinco.

Scrap assemblies incorporating zinc diecastings and castings with metallic or organic finishes can be “sweated” together with old scrap resulting from the shredding of such things as cars and domestic appliances. This again yields a product suitable as feedstock for the production of zinc dust and oxide or for re-smelting into “primary” zinc.

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Questo sistema di riciclaggio è già utilizzato oggi: non è soltanto una possibilità teorica. La maggior parte del rottame di zinco è opportunamente riciclata.

Negli ultimi anni grandi quantità di rottami provenienti da tranciatura di pressocolati sono stati esportati nel Sud Est asiatico. Laggiù, tra le altre cose, è stato convertito in leghe di zinco secondario da pressofusione. La qualità di queste leghe è molto variabile ed alla peggio può portare a getti molto difettosi. I getti provenienti da questa zona del mondo dovrebbero essere controllati separatamente, così come la loro composizione. Con questo non si vuole dire che i fonditori in quella parte del globo godano di una cattiva reputazione: infatti, ve ne sono molti assolutamente affidabili.

Le leghe da pressocolata sono conformi alla direttiva 2000/53/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 Settembre 2000 riguardante i veicoli a fine vita. Inoltre, ubbidiscono alla direttiva 2002/96/EC, denominata RoHS (“Restrictions of the use of certain Hazardous Substances in electrical and electronic equipment“).

Riassumendo, le leghe di zinco hanno una tossicità molto bassa, non sono dispendiose dal punto di vista energetico per essere prodotte o lavorate, e la tecnologia richiesta per riciclare economicamente il contenuto di metallo dei pressocolati di zinco esiste ed è in uso ormai da molti anni. Le leghe di zinco sono essenzialmente materiali “ecocompatibili”.

Riferimento 2