Processi di Finitura

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Verniciatura a Polveri

Le verniciature a polveri hanno un’ottima capacità coprente, una buona resistenza alla corrosione ed un aspetto eccellente. Gli spessori depositati variano da 40µm ad oltre 60µm. L’applicazione può essere eseguita mediante una pistola elettrostatica manuale oppure con apparecchiature automatizzate, direttamente sui getti sgrassati oppure in seguito alla passivazione (fosfatazione o cromatazione). Questi ultimi pretrattamenti sono utilizzati nel caso di pezzi con classe d’esposizione prevista pari a 3 o 4.

Al momento per i getti in lega di zinco sono state specificate tre famiglie di verniciatura a polveri: epossidica, epossidica/poliestere e poliestere. La tabella sottostante riassume le loro caratteristiche:

Caratteristiche dei Diversi Tipi di Polveri

 Caratteristica Epossidica Epossidica /Poliestere Poliestere
Aspetto Eccellente Eccellente Eccellente
Proprietà Eccellente Eccellente Eccellente
Resistenza al Calore Povera Buona Eccellente
Resistenza alle Intemperie Povera Buona Eccellente
Resistenza alla Luce UV Povera Favorevole Eccellente
Stabilità di Colore e Brillantezza Sfarinamento Buona Eccellente
Brillantezza Si Si Si
Tessitura Granulare No Si Si
Levigatezza No Si Si
Martellato No No Si
Opaco Si Si Si
Metallico No Si Si
Satino Si Si Si
Testurizzato No Si Si
Utilizzo di Classe 1 Si Si Si
Utilizzo di Classe 2 Si Si Si
Utilizzo di Classe 3 No Si Si
Utilizzo di Classe 4 No No Si
Acetone Limitata No No
Acido Acetico No No No
Acid Nitrico Limitata No No
Acido Fosforico Eccellente Eccellente Eccellente
Alcol Etilico Eccellente Eccellente Eccellente
Ammoniaca Limitata No No
Cloruro di Sodio 20% Eccellente Eccellente Eccellente
Acqua Marina Eccellente Eccellente Eccellente
Acqua del Rubinetto Eccellente Limitata Eccellente
Acqua Distillata Eccellente Limitata Eccellente
Benzina Eccellente Limitata Limitata
Idrossido di Sodio 30% Eccellente No No

Riferimento 24

Il rivestimento a polveri non è particolarmente omogeneo: tende ad assottigliarsi sugli angoli esterni, mentre le superfici interne tendono ad essere scarsamente rivestite a causa dell’effetto gabbia di Faraday. I progettisti dei getti devono tenere conto questi fattori.

Temperature d’Essiccazione

Le condizioni d’essiccazione richieste da ognuno dei differenti gruppi di materiale per la verniciatura a polveri sono:

Epossidica: 140 – 160°C da 8 a 20 minuti

Epossidica/Poliestere: 160 – 180°C da 10 a 15 minuti

Poliestere: 160 – 200°C da 10 a 15 minuti

(E’ preferibile essiccare i pressocolati in lega di zinco a temperature inferiori a 170°C poiché si riduce radicalmente il rischio di formazione di “blisters” nel getto).

Il pressofonditore deve essere informato quanto prima sui requisiti del processo di finitura: le temperature elevate cui sono essiccati alcuni rivestimenti con polveri (nello specifico il poliestere) richiedono getti particolarmente integri e regolari, in modo da evitare la formazione di blisters. Inoltre, questo aspetto ha delle implicazioni notevoli sul design del pezzo, perché le forme cave che non possono essere riempite senza intrappolare delle sacche d’aria sono inevitabilmente fonte di problemi durante la successiva fase d’essiccazione. La pressofusione sottovuoto può evitare alcuni di questi problemi, soprattutto nei pezzi a parete sottile, ma nella maggior parte dei casi rappresenta una complicazione non necessaria. Anche se la finitura superficiale del getto non è considerata come critica, essa non deve presentare difetti che tendono ad intrappolare i fluidi durante il pretrattamento e la pulitura, dato che questi portano a difetti come la “puntinatura”. E’ buona cosa ricordare anche che il rapporto area/volume del getto influenza il tasso d’innalzamento della temperatura durante l’essiccazione, e dunque la velocità di polimerizzazione del rivestimento. Per le sezioni più spesse è consigliabile il riscaldo del getto, prima di realizzare il rivestimento, così da evitare lo sviluppo di un gradiente di temperatura elevato al suo interno. L’effetto di una simile distribuzione di temperatura è quello di provocare l’essiccazione della parte esterna del rivestimento prima che tutta l’aria sottostante se ne sia andata, con la conseguente formazione di microporosità superficiale.

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